Matrimonio a Signa

Luoghi di celebrazione

Ultima modifica 18 settembre 2024

Signa ha molti luoghi da offrire per fare da cornice a uno dei giorni più belli e indimenticabili della vostra vita: il vostro matrimonio.

SALA GIUNTA - PALAZZO DEL MUNICIPIO

Nella Sala Giunta sono presenti opere in terracotta della Manifattura di Signa e di altre aziende del territorio che la decorano. La Sala è situata all'interno del Palazzo del Municipio che mantiene la struttura architettonica degli Anni Trenta, quando l'architetto Fantappié ne predispose la ristrutturazione e l'innalzamento. L'edificio originale sembra fosse una foresteria della vicina Villa di San Lorenzo. All'interno sono conservate opere di importanti artisti del Novecento come Alimondo Ciampi, Antonio Berti, Giuseppe Santelli, Alvaro Cartei, Bruno Catarzi, Mario Moschi, Enzo Borghini, Andrea Boni, Paolo Vannini, Giovanni Maranghi e Giovanni Vettori. 

Sala Giunta  Sala Giunta Sala Giunta 

 

GIARDINO PALAZZO COMUNALE

Prima di essere trasformata in un elegante giardino pubblico, la piazza davanti al Comune si presentava come un grande spiazzo sterrato utilizzato solitamente da circhi e Luna Park. La sua specifica conformazione e la sua ampiezza hanno fatto si che venisse chiamato "Concone". Nel 1964 l'Amministrazione Comunale realizzò il principale spazio verde di Signa con la collocazione del monumento ai caduti, di una fontana e di giochi per bambini. Negli Anni Novanta del Novecento, dopo una mostra dedicata ad Alimondo Ciampi, il giardino si è trasformato, grazie all'omonima fondazione, in un vero e proprio museo a cielo aperto. 

Giardino Palazzo Comunale Giardino Palazzo Comunale 

 

VILLA ALBERTI

Situata nei pressi della Pieve di San Lorenza e sul fianco della collina di San Miniato, l'intero complesso è formato da due ville, una databile intorno al Quattrocento mentre l'altra tra la seconda metà del Cinquecento e la prima del Seicento. Scarse sono le informazioni storiche riguardanti la prima parte, mentre è noto che la seconda fu costruita dai Del Rosso, potente e nobile famiglia della nobiltà fiorentina e famosa per la sua collezione di opere d'arte. Nel 1807, in seguito al fallimento di Marco Del Rosso, la villa con tutti i terreni annessi, fu venduta all’asta e fu acquistata da Leon Battista Alberti. Nel 1836 Mario Benedetto Mori Ubaldini ereditò il titolo e i beni del conte Alberti e fra questi anche la villa. I Mori Ubaldini discendevano da una famiglia detta degli Aldobrandinelli che nel  Medio Evo era potentissima in Signa, apparteneva a questa famiglia colui che Dante nella “Divina Commedia”‘chiama in segno di disprezzo il “villan da Signa” cioè il famoso legista Bonifazio Mori esponente del partito dei Neri, nemico di quello dei Bianchi a cui apparteneva Dante. Questa famiglia rimase proprietaria della villa fino al 1908, quando fu acquistata dal Signor Tanini. Nel 1941 passò ad un certo Signor Snaider e poi al Signor Tempesti nel 1947. Oggi è di proprietà del Comune di Signa.

L’”edificio più importante, quello che viene indicato come la villa vera e propria, è a forma di L irregolare, la facciata è ottocentesca e vi è posto lo stemma dei Morubaldini Alberti. Sopra il tetto si erge una loggetta-belvedere da cui si può ammirare, da una parte, il paesaggio fino a Firenze e, dall’altra, fino a Poggio a Caiano.

Villa Alberti interno Villa Alberti interno Villa Alberti esterno 

 

VILLA CASTELLETTI

Secondo alcune testimonianze la costruzione della villa risalirebbe all'inizio del Quattrocento sotto il patronato della famiglia Strozzi. Nel XVI secolo la villa diviene proprietà della famiglia Cavalcanti, illustre e antico casato fiorentino e dalla metà di quel secolo risulta censita nelle mappe dei Capitani di parte Guelfa con l'attuale toponimo. Proprio ai Cavalcanti si deve, probabilmente, un primo ampliamento dell'edificio, il quale sul finire del XVII secolo dovette assumere buona parte dell'attuale configurazione. Nel 1727 con l'estinzione del ramo principale della famiglia, in virtù del testamento di Alessandro Cavalcanti, ultimo discendente diretto dell'antico casato, Castelletti passò al canonico della Basilica di San Lorenzo Francesco Maria Mancini. Alla morte del Mancini, sempre in accordo con le disposizioni testamentarie di Alessandro Cavalcanti, Castelletti viene destinata ad Urbano Cattani a condizione che egli unisca il nome dei Cavalcanti al proprio. Nella seconda metà dell'Ottocento, per merito di Leopoldo Cattani Cavalcanti avvenne la trasformazione della proprietà in una vera e propria tenuta modello. Il Cattani Cavalcanti fu anche figura spicco dei moti risorgimentali: deputato del regno d'Italia per varie legislature fu amico personale di Giuseppe Garibaldi, ospitandolo a Castelletti fra il 20 maggio e il 21 giugno del 1867. Assieme alla moglie, la scozzese Lady Robinia Wilson, fece creare attorno alla villa un grande parco all'inglese di gusto romantico dell'estensione di 12 ettari, fondando anche un istituto agrario filantropico rimasto attivo fino agli anni sessanta del XX secolo. Sul finire dell'Ottocento la tenuta venne acquistata dal Commendatore Giovanni Meyer marchese di Montagliari, celebre per essere stato il fondatore dell'Ospedale Pediatrico omonimo di Firenze. Il marchese risiedette stabilmente nella villa e fu, probabilmente, colui che diede la vera impronta all'attuale edificio. Sulla facciata principale campeggia infatti il suo grande stemma in pietra serena posto appena sopra il terrazzino centrale del piano nobile. Giovanni Meyer morì a Castelletti nel 1916 e la villa dopo vari passaggi di proprietà venne acquistata nel secondo dopoguerra dal conte Aldo Croff, il quale assieme alla moglie Angelina scelse di trasformare gli ambienti dell'antico edificio in un istituto gratuito per l'accoglienza e l'educazione di ragazzi orfani o provenienti da famiglie meno abbienti. Dal 1980 la villa è proprietà della famiglia Allegri, la quale vi ospita importanti iniziative culturali e pubbliche.

Castelletti  Villa Castelletti Villa-Castelletti-Giardini Castelletti esterno 

 

GIARDINO DELL'EDERA

Un giardino pubblico dalla particolare forma circolare situato nella zona di Castello. Qui ogni anno si tiene il banchetto medievale che fa parte di una più ampia rivisitazione storica che rievoca l’assedio al castello di Signa da parte delle truppe di Gian Galeazzo Visconti e il successivo respingimento delle milizie, avvenuto nel 1397. L’assedio del Castello di Signa fu un episodio della guerra iniziata nel 1396: nel marzo 1397 truppe del Visconti stanziate nell’alleata Siena intrapesero un’incursione nel contado fiorentino guidate dal conte Alberigo, giungendo fino a Signa, che assediarono senza successo per due giorni (24 e 25 marzo).

Giardino dell'Edera Giardino dell'Edera 

 

STADIO DEL BISENZIO

Lo stadio del Bisenzio fu inaugurato nel 1933 col nome di Stadio Intercomunale delle Signe. L'impianto ospitava le partite della società che in quegli anni si chiamava "SS Le Signe", che rappresentava sia Signa che l'adiacente Lastra a Signa, come testimoniano anche gli stemmi dei due comuni posti all'ingresso monumentale. In epoca fascista, come la maggior parte degli impianti sportivi all'epoca, era chiamato anche "Stadio del Littorio". Caratteristica interessante della struttura d'ingresso dell'impianto è il forte rimando ad un tempio dell'antica Roma. Nel 2023 è stata inaugurata la nuova tribuna oggetto di lavori di restauro alle colonne e alla copertura.

In questo Stadio, il 23 gennaio del 1958, disputa una partita amichevole nelle fila del Signa Ferenc Puskas, a tal proposito è stato scritto anche un libro: "Ferenc Puskas il campione dei due mondi".

Stadio del Bisenzio Tribuna 

 

PARCO DEI RENAI

Il parco dei Renai è stato realizzato a partire da una zona degradata per ottenere un’oasi verde e azzurra tutta naturale. Il parco accoglie una riserva integrale realizzata in collaborazione con WWF e spazi per il tempo libero totalmente a ingresso gratuito. 

Negli anni ’50 tutti gli arenili, le sponde lacustri, le rive dei fiumi vennero prese d’assalto per essere trasformate in cave; i Renai non sfuggirono a questo destino, e l’antico legame tra uomo e fiume, fatto di esondazioni e di terreni agricoli fertili e intensamente coltivati che era rimasto inalterato per secoli, si interruppe improvvisamente per lasciare il posto alle gru e ai macchinari per l’estrazione della sabbia. Sul finire degli anni ’70 però, grazie anche al sorgere di una più consapevole coscienza ecologista, le attività di estrazione furono interrotte, e si iniziò a pensare al recupero di questa vasta area.

I Renai sono 'il mare' di Firenze infatti ospitano una grande spiaggia attrezzata per la balneazione, con ombrelloni sdraio e lettini. La qualità dell'acqua è costantemente controllata.

Sono presenti anche molti altri servizi a pagamento: piscina, minigolf, parete d'arrampicata sportiva, scuola di vela, calcetto, beachvolley, giochi gonfiabili che rendono il parco di Signa uno dei centri di aggregazione più amato dai cittadini. Completano la struttura un bar ristorante e una botique.

Per gli appassionati della bici, inoltre, è possibile raggiungere il parco dei Renai dalle Cascine, sulla pista ciclabile pavimentata.

Dal 2013 ad oggi, il Parco dei Renai è diventato anche un vero e proprio museo a cielo aperto, con le sculture di grandi artisti come: Giovanni Vettori, Clet e Mario Mariotti. L’Associazione turistica Pro Loco di Signa, nell’ambito delle iniziative rivolte alla valorizzazione e promozione delle eccellenze locali, ogni anno organizza un concorso di scultura intitolato a “Maria Grazia Vaccari”.

Le celebrazioni del matrimonio, possibili sulla spiaggia, nella zona piscina, nel boschetto e presso il Chiringuito, sono effettuabili da aprile ad ottobre, mesi di apertura del Parco.

Renai Renai Spiaggia Renai Spiaggia Renai 2 Boschetto 

 

 

 

 

 

Tariffe celebrazioni matrimonio
26-03-2024

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